Caterina Zappia

Ndùciu lu tempu, doppu tantu friddu,
e lu maggiu splendi intra e fora
comu pinnegliata rosa e viola
‘na mamma diventau puru lu pratu.

Hiatunu li rosi russi supra e barcuni
cu li girani, li primuli e li violi
li rosi ianchi pari ca ndannu i……leggi…

Datemi una lanterna accesa,
una mistura di sesamo nero
e una grossa gerla.
Domani, andrò per i boschi,
sopra i grondanti letti dei larici,
dove le viole gocciolanti di primavera
origliano i tocchi del merlo, che bussa
prima ancora che……leggi…

Brandelli d’anima in giro
rinchiusi come cocci di vetro
in una latta senza respiro
che lascia la luce .

Umido il foglio di lacrime,
mute, confuse, distratte,
ed è sera che cade sui battiti
e nella preghiera

Non vuole richiamare le vie……leggi…

Quanto sono pesanti le parole per te, madre?
Quante spine adesso hanno i tuoi discorsi,
che scioglievi dietro quelle labbra dolci
dove il silenzio è diventato il tuo padrone.
E dove vanno i tuoi occhi, madre?
Dove si fingono rose i tuoi……leggi…

All’imbrunire, i sentieri di pietra
sembrano custodire ricordi,
gli occhi dei contadini stanchi
riposavano sopra.

Le chiacchiere imperlavano i luoghi
con scie di mistero e sudore
e briciole infiocchettate di foglie
dal sapore di……leggi…

Parola che ha ali di vento,
ruba ricchi tramonti,
scricchi di case ossidate,
lamenti di greti,
e segni di croci impastate
con le zolle delle povere siepi.

Parola che odora di mare,
e bagna di miele i fili
attaccati alle foglie gocciolanti,
ai……leggi…

L’eco fumoso di un lembo marino
addolcisce l’alito degli ulivi,
coglie i respiri della vecchia collina
e smalta di azzurro i sentieri.

L’ombra ascoltando le siepi
svanisce dentro il fumo salmastro,
come un filo che richiama il mistero
e ghiaccia……leggi…

Venite fin qui, a maggio le ginestre
danzano stupefatti su questa terra,
e il profumo suadente e vaporoso
risveglia le cime dell'Aspromonte.

La notte attende gli scricchi del mattino,
la dolce sinfonia per far festa
fra i sassi dorati come……leggi…

Nta ‘sti mani fujiunu ricordi
tremanu come fogghji o ventu
comu stu sangu premi li vini
accussì mi spremi lu tempu.

Dimmi ca mi fai rigina
quandu scrusciunu li stigli
quandu s’ammuccia a luna
arretu a ‘na vecchjia matina.

Rigina di pochi……leggi…

Troneggiano soffici le rose…
mentre s’illumina d’estate il mare.

A piedi scalzi, scopro il freddo dell’acqua,
splendente e vivace sui malleoli.

Chiudo gli occhi…
mi lascio accarezzare dalla spuma,
che intorno fa bei riccioli.

La sento tra le……leggi…

Spogli il vento, la bruma, la sabbia,
il cielo nuovo e quello antico.
Il dolore dalla gabbia.
La dolce follia e il mare.
Il suo gemito infinito.
La tua ultima emozione.

Bevi alle sorgenti, ai gorghi, ai fiumi.
Il silenzio stringe gli occhi.……leggi…

Stamatina ‘u mari era chi cantava
cogghjiutu ‘nta ‘nu pocu i suli,
‘ntornu ‘o scogghiu cu’ l’anima di fora
cu ‘n’omu ‘nta li brazza chi pregava.

‘Nu cantu di tristezza e d’oppressioni
pa ‘nu poveru afganu disperatu,
chi 'rrivau senza pani e……leggi…

Mi disseta la luna nella notte polverosa
ed ogni goccia ha il sapore di antico,
di uno sguardo che penetra nelle parole
mendicanti verso l’infinito.

Mi disseta la luna quando celebra preghiere
per i riverberi smarriti del mio oggi,
dentro……leggi…

Respiro te, nel balsamo che unge le parole
nell’alba che arriva da lontano,
come un maestoso specchio che consegna
riflessi di limpidi echi.

Respiro te, in queste magiche voci del mare,
nella notte, senza un tempo da rispettare,
perché……leggi…

Quel canto, io lo piego con le mani
come un fazzoletto profumato,
indossato sul petto un po' per caso
sulla frivola camicia trasparente.

E’ un canto che dipinge l’infinito
un trine azzurro lucente come il mare,
che allunga il ricamo alle……leggi…