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Caterina Zappia

Caterina Zappia

Caterina è nata a Parigi, fra il profumo di cioccolato amaro e la musica di Édith Piaf .Scrive poesie fin dalla sua tenera età. Scrive versi perchè sono loro a farla sentire viva ed amata, sono frammenti di se, di giorni passati, frammenti di sogni e di ricordi che si annidano nella sua anima.
La ... (continua)


La sua poesia preferita:
Auguri
oggi rubo ai fiori
ciò che io non ho
alle farfalle le ali
per regalarle a te
figlio mio
ho ordinato al vento
di...  leggi...

Nell'albo d'oro:
Non sentiamoci infelici
La felicità è nel grembo di chi ascolta
il respiro dalle ali senza tempo
sul vento sottile come un filo d'erba.
Allora saremo...  leggi...

Lettera ad una madre
Lo sai, sono ritornata sognatrice.
Ai piedi, porto calzari di pioggia,
e le musiche le rubo ai rami di ginestre
per distrarmi dalle tracce senza luce.
Trascino ricordi sulle poltrone,
in me c’è sempre una strada scura,
deserta e minacciosa...  leggi...

Oh zolle, volate nell'antico
Oh zolle, antiche zolle!
Vi tingerei
i vecchi muschi smunti
di cere vigne al sole,
di gocce silenti di gemme
adunate in gerle di viole.
Vi darei dell’alba
la farina del suo grano,
bianca come l’alito di una rosa alpina
per impastare i sogni...  leggi...

A mia madre
Madre, Dicembre si apre alla gioia
dei rubicondi alberi e delle siepi,
la terra tira il muschio con le corde,
e commenta, le macine e le rese.
Madre, la valle ti somiglia nello sguardo,
diventa porpora sopra ad ogni cosa,
come un pennello in...  leggi...

Il mare e l'uomo
Si stringono le parole mai sentite,
e mi corrono come il mare
in quell’istante che sopravvive a tutto,
in una eternità che grida al cuore.
Il mare e l’uomo...
e non è mai per caso
che apre pagine di sole
dentro un libro teso...  leggi...

I poeti muoiono al mare
I poeti muiono al mare
per coprirsi la bocca di brezza
per scrivere sui fogli del cielo
ambrate parole
I poeti muoiono al mare
per dare alle spume
canti d’amore
e fragili suoni di giorni lontani
ai granelli mani di seta.
I poeti muoiono al mare...  leggi...

Vorrei regalarti una conchiglia
Tu, non conosci il mare...
Non sai, quante volte svuota gli occhi,
quante volte risucchia il dolore.
Non sai delle sue mani increspate.
Tu, non lo conosci...
Non hai mai visto il suo guanciale.
L’orizzonte è d’oro.
Il suo laccio arrampica le...  leggi...

Le case dei paesi
Sembrano bianche collane, le case,
intrecciati dal silenzio che cattura
e trafigge la pazienza di un mondo antico.
Sembrano appese ad un ramo come nidi
di voli vaporosi e reali,
fra le luci e le pareti quasi morte.
Stanno le vie attorno per...  leggi...

Profumo d'amore
La mia goccia d’amore
ha il sapiente gesto del calore
di una fiamma che arde nel tempo.
Ha i germogli del sole negli occhi,
sul viso fogli di cielo,
stende la mano dall’alba al tramonto
come una nuova ghirlanda
che viaggia sul dorso del...  leggi...

Il lamento degli ulivi
Qui a sera ...
dove stanca, dorme la collina,
la mia terra, col suo sagace fiato,
alle mani rispolvera la fatica.
Qui il vento, arruffa anche le foglie,
strappa il merlo, dal ramo generoso.
S'accende il lampo, laggiù alla marina,
noi siam...  leggi...

Caterina Zappia

Caterina Zappia
 Le sue poesie

La sua poesia preferita:
 
Auguri (21/06/2010)

La prima poesia pubblicata:
 
Il coraggio e la forza (29/03/2010)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Ho guardato solo con questi occhi (06/10/2023)

Caterina Zappia vi propone:
 Il lamento degli ulivi (29/10/2010)
 Lettera ad una madre (18/01/2013)
 Profumo d'amore (14/02/2012)

La poesia più letta:
 
Il lamento degli ulivi (29/10/2010, 11356 letture)

Caterina Zappia ha 10 poesie nell'Albo d'oro.

Leggi la biografia di Caterina Zappia!

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Le raccolte di poesie di Caterina Zappia


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PROFUMO D’ORIGANO SELVATICO (Lembi di vita sul ramo della memoria)

Biografie e Diari

E’ stata l’ estate più significativa della mia vita, la notizia del rientro definitivo di mio padre da Parigi mi aveva reso così felice da spalancare il cuore e graffiare con il sangue ogni attimo di quel dannato silenzio.

Quella sera, il gruppo dell’ Azione Cattolica aveva organizzato un’ uscita per il mattino seguente, al laghetto del fiume, una meta costante in quel periodo per gli abitanti del borgo e dei paesi limitrofi, conoscevo il luogo e sapevo che mi sarei sbizzarrita un bel pò ingannando l’ attesa più lunga della mia vita.

Mi svegliai da sola quella domenica mattina, il sole era già cocente e metteva in gabbia tutto ciò che c’ era di più esile e gentile su quel piccolissimo fazzoletto di terra. L’ afa mormorava sulla pelle delle mie ginocchia, i calzoncini corti coprivano a malapena il mio sedere, lasciando scoperte tutte le gambe bianchissime come batuffoli di cotone, dolcissime per le tante zanzare che mi avevano attaccata con avidità lasciandomi delle piccole bolle pruriginose .

La strada verso il fiume serpeggiava in una discesa scivolosa a causa delle acque di scarico che sgorgavano selvaggiamente ed abusivamente sul lastricato malmesso, da piccoli e arrugginiti tubi legati con del filo di ferro ai muri incrostati da vecchie muffe .

Qui le zanzare avevano trovato il loro habitat, c’ erano tantissime da rabbrividire, perciò passammo con una velocità supersonica da smuovere anche le foglie avvizzite dal caldo di una pianta di boungaville che invadeva il passaggio .

In fila indiana scendemmo lentamente sostenendoci l’ un l’ altro, mentre le ragazze più grandi ridevano senza badare a dove dovevano mettere i piedi, facendomi urlare per lo spavento che mi facevano prendere, quando facevano finta di cadere o quando mi spingevano per sorpassarmi. Finita la discesa, ci immergemmo in una folta selva di oleandri che facevano da barriera al piccolo corso d’ acqua della fiumara di Bampalos. La fiumara era costeggiata da sassi enormi e da una marea di legnetti in tutte le forme, che la fiumara ingrossata durante l’ ottenebrante inverno aveva depositato intorno agli argini e che ora sopivano lungo il greto come libere sculture. All’ ombra di una roccia imponente a forma di ippopotamo lasciammo i sandali e proseguimmo lungo il fiume a piedi scalzi saltando a destra e a sinistra come delle misteriose farfalle in preda all’ aria profumata e vorticosa .

A volte percorrevamo nell’ acqua alcuni metri, ed era davvero splendida la sensazione di freschezza che si scioglieva su tutto il corpo in quella calura che mozzava il fiato anche a un cane, qualcuno aumentava il passo per poi fermarsi all’ improvviso e schizzarci addosso l’ acqua con le mani, mandando su tutte le furie Suor Fedele. S Fedele era una suora molto timida ed introversa, nascondeva il suo bellissimo sorriso dietro quelle ferree e rigide regole di donna di chiesa, era approdata in paese sul finire dell’ inverno e l’ impatto con i giovani era stato molto positivo . Aveva messo su un piccolo coro di fanciulle per allietare la S. Messa, lo aveva preparato con tantissimo entusiasmo e con l’ intento di farci stare insieme e comunicare, così come aveva inoltre apportato tante innovazioni all’ interno della piccolissima parrocchia, sfidando il parere delle donne anziane che non la vedevano di buon occhio e borbottavano che le novità sarebbero state deleteri e aveva eliminato quel grosso tabù in chiesa che voleva le donne sedute a sinistra e mentre gli uomini sulla navata destra .Tutte queste innovazioni avevano messo in agitazione le persone del posto, rigide a quelle vecchie e sante regole, detestabili ed ignobili per chi le guardava con occhi nuovi e pieni di luce.

Già immaginavo come sarebbe stato più bello ascoltare la messa seduta accanto a mio padre, immaginavo come sarebbe stato altrettanto bello vedere due fidanzati seduti vicini recitando il padre nostro, pensavo tra me e me.

Mancava poco alla meta, il laghetto che si formava d’ estate lungo la fiumara suscitava tanta meraviglia, perciò non vedevamo l’ ora di arrivarci. Il coro delle cicale superava di gran mille le nostre voci dal tono alto a volte anche stridulo, il sentiero che costeggiavamo era fatto di piccole spelonche semiaperte alcune sormontavano il corso d’ acqua e per proseguire dovevamo passarci sotto, e questo a volte incuteva un pò di terrore per via delle grosse bisce d’ acqua.

L’ aria profumava di origano selvatico e già lo immaginavo sbriciolato sopra una fragrante frisella con il pomodoro che tenevo dentro il mio cestino, ancora mancavano da superare altri due tornanti e poi mi sarei tuffata dentro il laghetto con tutti i vestiti insieme ai giovani compagni, ed infine potevamo far godere il nostro palato con le prelibatezze caserecce come la gustosa e piccantissima nduja che ognuno di noi aveva portato.

Arrivammo quasi con la lingua di fuori, sotto l’ implacabile destino di quel giorno, una semplice fatalità che costò l’ imbarazzo di una giovane suora sotto gli occhi maliziosi dei ragazzi.

Ci tuffammo senza fare troppa attenzione trascinando con noi dalla foga Suor Fedele che si trovo smarrita nell’ acqua con gli occhi di fuori come due grossi fanali di una Wolkswagen. Fu uno spettacolo davvero imbarazzante, provvedemmo con rapidità mista alla voglia di ridere a crepapelle di eseguire una specie di trincea e a coprire la suora che momentaneamente aveva perso la parola. La tunica infilata sopra una calda e splendida siepe di oleandro si asciugò in quattro e quattro otto, mentre senza fare commenti mangiammo il pane con i freschi ciuffi di origano dentro il coro di un rosario che suor fedele non smetteva mai di dire, e mentre le ombre penetravano il luogo, tornammo a casa verso sera con le risa a fiocchi sparsi sulle labbra .Sentivo già il profumo del tabacco, fu proprio quando lo intravidi che le lacrime unite alle risate fecero in quel giorno sparse scintille d’ amore nel cielo.


Caterina Zappia 01/12/2011 15:14 1 1676

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

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Nota dell'autore:
«In ricordo di mio padre»

Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«vivere l'attesa...
spaccato di una bellissima giornata vissuta in compagnia all'aperto. attimo su attimo, il racconto descrive con dovizia di particolari... sia lo splendido paesaggio, che il contesto del momento e del luogo.
la ragazza vive il giorno, già pensando alla sera... al gradito ritorno a casa dove troverà, quel che più ama.
già... l'origano selvatico deve essere un portento sulla frisella all'nduja!
anche questo... fa si che il racconto, diventi vita.
molto bello... complimenti!»
Saverio Chiti

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Biografie e Diari
Fumo nero
Paradise beach
Tronchetti di corallo
PROFUMO D’ORIGANO SELVATICO (Lembi di vita sul ramo della memoria)
DIETRO LA COLLINA (Lembi di vita sul ramo della memoria)

Poesie

Amicizia
La chiamerò amica
Qui ...in breve!
Mi nutro solo di sorrisi
Amore
L’amore
A mio figlio
Amore
Sei qui
Dove sei?
Guardami
La forza di una nuvola
Attimi d’amore
Dentro un giorno
Questa primavera
A mio padre
Buon S. Valentino
Poesia d’amore
Il profumo dell'amore
La vita (dedicata a Flavia)
E m'appago
Io, l'orizzonte e l'amore
T'amo
Lettera ad una madre
A mia madre
Dedicata
Oltre il tramonto
Quale tono avrà oggi l’amore
Un fiore per te!
Un abbraccio di sole
Sempre il mare
Fiocco rosa!
Portami in una coppa il mare
Ciao papà!
Profumo d'amore
Auguri piccola stella!
Amore
Nel cuore ho solo il mio Jonio
Umile pianta come dono d'amore
Figlio mio
Come volo di farfalla
T'amo
Quando la musica si fa pelle
A mia madre
Amica poesia
Ti voglio baciare con questi versi
Quando le lacrime parlano d'amore
Occhi dispersi
Senza fine
Assaporando brezza nel mio giardino
A mio padre
Vorrei il cuore di Nosside
Al mio piccolo tesoro
All'orizzonte
Amami un po'
Vorrei cantare d'amore
Deserta spiaggia
A mio padre
Eternamente amore
Questo giorno parla solo di vita
L'attesa
Auguri
Brevi
Primavera
Sorsi
Innocence
Lacrime di brina
Non solo rime
Cronaca
Dove vanno le gemme
Senza titolo
Dentro nuvole di polvere
Dialettali
Fimmina
Settembri
E veni Natali
Nta ‘nu iornu d’amuri
Scrùsci Novembri
’Sta paura
Amuri meu (a mio figlio)
Mancu si ti mangi setti sarmi i sali
Cca’ si respira Natali
Settembri
A mammiceglia mia
U mari trema occhji
E mi basta
Festa 'i primavera
Adduri i primavera
Eccula ccà
Iornu da’ memoria
Quandu chjiovi
L’aria è ianca
Rrestàmi Natali
Mi chjiamu arbaru
Resta cca’
L’arzura agghjiutti
Cu’ ‘sta malincunia
Comu la gramigna
Estati
Esti primavera
L’ ottu marzu
Hiatu chi zzumpu
Ventu
All’annu novu!!
Arriva Natali, si fannu troppi paroli
Natali
Intra a ‘stu silenziu
Oj chiovi
A mari
L’umbra du’ poeta
Poesia
’U mari
’stu duci penzeru
Lu perzicaru
Quand’eru cotrareglia
Ti cercu amuri
’Sta vuccata di sira
All’annu novu
Vola penzeru meu
E’ Natali!
’Nu rosariu pa’ ‘sta terra mia
Tornami Natali
Sugnu o non sugnu poeta
E veni Natali!
Chista sira
Ricordi!
Non viju l’ura, c’arriva Natali!!
’U tempu passatu
’Na goccia d’autunnu
E trasi novembri
’U desideriu
Chi esti l'amuri?
Cima 'i paradisu
Attacca tarantella
Malincunia
Dassai ‘st’occhji cu’ la cuntentìzza
A undi mi porti settembri?
Vaju a mari
Ecu di poesia
Quandu ‘u mari
‘Sta lacrima di preghera
Vuci culurata d'azzurru
'A notti è duci cumpagna!
Cu' du' rosi di mari
Sorrisu fattu cinniri
Comu 'nu muru
E' bellu parrari d'amuri!
Hiatu d’amuri
Cantu disperatu
Sogni capricciusi
Hjacca l’arba!
A me patri
'A sapunetta
Dammi 'nu sorrisu, Signuri!
Non ti scordu
Luna tratidura
Fimmina!
Paisi meu!
Cala la notti
Jorna di nivi e jorna di pani
Vecchju Natali
Malidittu lu doluri
Carizza ‘i vita!
Portami cu’ ttia!
Littara ‘o cori
Amuri
’U destinu, chi destinu!
Sula cu' ttia
Ti volia comu passeru chi vola
Sentu comu parra 'a terra mia
Mpizzu st’occhji supra ‘stu cantu di marina
Occhji intra a ‘nu suli anticu
Comu du’ rrami duri
’u cori c’aspetta
Veni... NATALI
'a me casa
’u penzeru du’ poeta
"fimmina doj"
Dammi luna 'na manu
'U cori
Davanti a 'stu mari
’Na telefunata
Donne
Povero fiore
Donna e poi
Le lacrime delle donne
Ti consola il sorriso
Donna (a mia madre)
Il bacio
Angoscia
Voce di donna
Una fragile radice
Voce di donna
Vento di mimose
Semplicemente donna
Donna
Una nuvola di parole soffia il vento
Per te, donna!
Donna antica
Sole dietro il velo
A Merini
Le gelsominaie
Nel regno magico fino alla morte
Incompresa
Fimmina: hiatu duci di malincunia
Madre
Scrigno di donna
Antiche donne
Rosa senza petali
Donna W
Famiglia
Cori ‘ I mamma
A mia madre
Quando le rose
L'abbraccio
Il gioco preferito di mio figlio
Il volo di A
Il volo
Fantasia
Se tu fossi
Questo è quello che vorrei
Volare
Solo con la fantasia vedrò un cielo nuovo
Vendo fiori di lacrime
La signora poesia va al mare
Notte
In questo viaggio sei la mia compagna
Utopia
Festivita'
Ancora Natale
Se questo tempo
Fiabe
Il mondo che vorrei
Impressioni
Verrà l’autunno
Fate morire il vostro odio
Lo sguardo libero
Cara ginestra
Le più belle parole
È solitudine
Madre, così  le tue mani
Fili sospesi di malinconia
L’autunno che voglio amare
Sguardi lontani
Giorni sospesi nell’aria
Gli occhi dei bimbi curdi
Emozioni
Sempre lo sguardo
Mare, luce, è Natale!
Sospesa così
Voglio l’estate dal sapore del grano
Mi ferma un respiro
Ho guardato la cima
Settembre
Luna piena
Triste risveglio
In questo prato rosso
Vorrei capire
Ridatemi quella luna
Un deserto
Con papillon e frac
La pagina più bella
Nemmeno fra il canneto
Mon coeur Paris
Aurora
"La quiete dopo la tempesta"
Autunno silenzioso
Maglie gelide
Questa notte di zagare
Agosto
La storia di una dolce casa
Ridono di sete le foglie
E se adesso
Tra ulivi, vigneti e cicale
Un cuore prigioniero di lacrime
Estate di luna piena
E questo mare
Nell'ombra della tristezza
I profumi di maggio
Questo silenzio
Nel volo di maggio
Soffia il cielo
Notte
Poi venne la neve
Una quiete fitta
Profumo di bosco
Questo Natale
Era dicembre
Corpo di donna
L'anima alla sera
Oltre le nubi
Ecco novembre
Silenzi ombrosi
Adesso lo sguardo
Autunno e ricordi
Eccomi
In riva alla vita
Come ti devo inventare settembre
Settembre
Solo un anelito
Questo mondo
Estate
Pioggia d’estate
Nel silenzio
Poesia
Estate
Filari di ulivi
E' giovane la mia estate
Notte e giugno
Sera di maggio
Penombre
Pasqua al paese
Foglie di limone
Il cielo in me
Lentamente il giorno
Al mio paese
Marzo ha acceso le sue fiaccole
Sto
L'aria è bianca
Attendendo la primavera
Mare
Un cielo bianco di pioggia
Luna piena
La bruma
Delusione
In questa lunga notte
Gennaio
Tristezza
Racemo
Freddo
La velocità dell'anima
Novembre
La voce del cuore
Eccola!
Mi diverto, poesia
Pagine di nuvole
Trame notturne
Eccomi notte
Paesello
Ancora silenzio
Liquore d’autunno
Ottobre
Ecatombe
A settembre
Silenzio
L’Emozione
Questa sera
Cadono gocce d'autunno
O distesa di luna
Nascono i respiri d’autunno
Se
Un luccichio
E la notte
La spiaggia
Mia pelle
Ma si che sogni!
Profumo di tempo
Amore in lontananza
Questo non è silenzio
Ancora... libertà
Lo so che conti
Un filo d'alba
Sul respiro dell'estate
Il respiro dei viali
Si china lo sguardo
Alla mia terra
La mia alba
Quando mi parla il mare
Noi tempeste di sogni
Piove primavera
Un fragile sguardo
Non è maggio
Mentre il sole ruota lento
Su quelle parole che riflettono
Ti regalo la primavera
Occhi di primavera
So
La sera di marzo
Un'altra festa del papà
A Papa Francesco
I sogni benedetti dal mare
Un soffio di sguardo
Marzo
Prima della pioggia
Foglie sanguinanti
Al Sud
Febbraio
E poi, lo sguardo
S’arresta il passo
Questione di sguardi
Spore antiche
Di questo silenzio
L'alba dentro l'anima
Ascoltami respiro
Fra lembi salati
Scoprirà nude ginestre
Siamo diversi
Oh zolle, volate nell'antico
Eccoti fratello mare
La pioggia
Lungomare
Ombre sul cuore
Notte e brezza
I poeti ascoltano le sirene
E mi respiro
Nascondiamoci
Cercarti
Vanno le note
Questa sera
Rimani
Ore di Dicembre
Ritorno al paese
Dicembre
La festa degli ulivi
Il mare e l'uomo
Un bacio d'autunno
Cristalli d'attesa
Mentre osservo la pioggia
Febbre di mare
Cosa diranno gli ulivi
Il passo dell'autunno
Dentro i suoi occhi
La quercia
Mare d'autunno
Vecchio balcone
Rossastri sorrisi
Batttiti autunnali
E’ notte
Le mani di mio padre
Pallida poesia d'autunno
In questo mattino
Rossa rugiada
Calabria
E mi sei carezza
L'ombra piega la cenere
Fra queste fragili braccia
Voglio solo il mare
Sabbia nera
E' notte
Ancora è un’alba con il vento
Un tramonto
Tace la voce ghirlanda
Schegge di tristezza
Il sole bacia radici d'inverno
Veni sira
Mare
Mare
La mia collina ha i seni malati
Brezza marina
Ho bussato ad una notte fredda
False preci mattutine
Uno spettacolo da non perdere
La mia casa
Maggio menzognero
Vorrei regalarti una conchiglia
Mai è stato così il mese di maggio
L'eco marino
Primo giorno al mare
E' vero, poeta si nasce!
Respirando solitudine e poesia
Occhi
Vicolo
Primo soffio di primavera
Refoli di febbraio
Le case dei paesi
Click!!
Profumo di primavera fra la neve
Il mio mare
Passeggiata invernale
Un concerto di Natale
La "Vucciria"
Le agavi
Ho distratto la notte
Il mare di settembre
E' triste la luna di settembre
Davanti all'orizzonte
Fate parlare le mie zolle
Un'alba che sa di zaffiro
Un solitario giorno
La tua voce
Prendo il tuo dolore
Ladra la mia notte
Il volo di una farfalla senza ali
Questa è luce che acceca
Il gioco della luna
Così è la tristezza
La voce nel silenzio
Il lento suono del mare
Quando la notte redime
La solitudine ruba i passi
Il mare di Nosside accende mancati sorrisi
Vento di prima comunione
Quando l'ora diventa insopportabile
Il cuore ha sete di ricordi
Mettendo a guinzaglio il cuore
E' una immaginabile figura che non si da pace
Senza mai confondere il sapore delle cose
Sola con petali di luna
Libertà
Vento di silenzio
Bramando poesia
Fra archetti di corallo
Quando la sera vivi il silenzio
I miei anni
Vestimi
Silenzi di primavera
Avrai sorrisi
Poesia
Le mie ossa
’u mari chi agghijutti
Profumo di cannabis
Solitudine dentro la tristezza
Chisti occhij
Come cristalli
Riavvolgendo memorie
Emoziando il giorno
Concedo alla luna il mio tempo
Senza te
Eternamente bambini
Impalpabile anima
Poesia
Davanti a te
Sotto la luna
Senza solitudine
Dimidamente
Aspetto la mia notte ubriaca
Perché mi ascolti
Forse
Di sola nostalgia vorrei
Respiro la tua sofferenza
La mia terra
Introspezione
Disegnare lo sguardo
Il tempio dei ricordi
Lo sguardo, ed è primavera nel cuore!
Dentro una nuvola
Mi manca
Sguardo
Solitudine
Non sei più con me
L’amore
Se questo tempo
Una primavera difficile
E vestirsi d'azzurro
Maggio
Viandante
Non allontanarti
Hai visto
Sospesa notte
Dove hai cercato i sogni?
Ombra
E l'anima trema sul cuore
Chi sono io?
Ti scrivo!
I giorni sono identici
Desolazione di un poeta
Un sorso di luna mi disseta
Respiro te!
Ti canto una canzone
In questa casa, il mare!
Sconsolata primavera
Piccolo testamento
Senza volto
Serenata di ricordi
Corri fantasia
Occhi di terra
Un'altra possibilità
E poi è
Amico cielo
Poeta
Con l'ingenua fantasia tingero' il cuore!
Così
E' notte!
Sempre con te mia tenera poesia
Dove tengo i miei pensieri
Un'insolita estate!
Un viaggiatore sfinito
Voce
Ascoltami luna
Dentro il silenzio
Lacrime sulla notte
Aria
Con ali d'aquila
Solo con l'inchiostro del cuore
Una danza fra il vento
Incontrando il tramonto
Sul castello voli come passeri
Ventisette maggio MCMLXV
La magia del poeta
Cavalco le onde per sognare
Grappoli di poesia
Nuda pelle
Desideri e fili d'erba
Come un fantastico gioco
Il viaggio notturno di un poeta
Ridipingo la mia crosta
Poeta
Frammenti di se
Fra veli d'anima
Se... il mio tempo
Addosso... la mia divisa
Fra le mie ombre
Maledetta malinconia
Malinconia di un'abbraccio
Solitudine
Sognai
Remember
Fantasia
La notte del poeta
Morte
Sei sempre con me
Piange oggi anche il sole
Piccolo angelo
Natura
Eterne melodie
La primavera del canneto
Sono tornata qui
L 'ultima pioggia
Lungo i filari
Inseguendo il profumo delle zagare
Le ore delle rose
La scogliera
Dove il primo sole scioglie le viole
Ode al mare
Scintilli d'aurora
E' già estate
Le ultime more
I miei ulivi
Un giorno in riva al mare
Piange la terra
Ndi vesti d'amuri 'u mari
Amo cercarla con gli occhi dell'amante
Magia di primavera
Il vento che mette le ali
Buon giorno, primavera!
Vorrei te come amico
Il mio canto dietro la collina
Malinconico mare
Ricami di primavera
Raggi di tramonto sullo Jonio
Aspettando il profumo delle ginestre
Il lamento degli ulivi
Respiro
Assaggi d'autunno
Autunno
Nuvole di settembre
Fiore
Nuvole di ginestre
Il canto piu' bello
Gocce di rugiada
Ribellione
Se torneremo ad amare
Da un filo di voce
Fermati guerra
Catene di solitudine
Vomito ancora destino
Non arrenderti
Riflessioni
Soffi275d’autunno
Rinasce il tempo di pensare
Gocce d’amore
Silenzio
Spore antiche
Vorrei il tuo sguardo
In una latta di morte
Tempo di pietra
Che importa!
La voce della pioggia
14 marzo
Tutti abbracciati
Questo silenzio
Siamo qui
Il tempo della gioia
Dentro anfratti d'anima
Maggio e poi
Una poesia è un gioco meraviglioso
In questa eterna speranza
Natale è quì
Ascoltando il silenzio
Un respiro di madre
Dove il vento fermò le ultime foglie
Sguardi d'autunno
L'aria dell'autunno
Dammi i polsi
Preghiera
Non chiedetemi perchè
Oggi parlerò di te
Tintinnii d'azzurro
Questo sorriso
Sono tua
Alzheimer
Due ferite uguali
Voglio stare con tutta la sua notte
Lo sguardo muore
Oh, se potessi
Siamo nuvole
Il pianto dei rami
Vorrei
Il silenzio dello sguardo
Gli occhi della poetessa
A testa in giù
Adoro essere imperfetta
Quando urla il cuore
Non restarmi così
Non è parola ascoltata
Per non dimenticare
A questa notte!
La voce del cuore
Specchiarsi
Un vagito di Natale
Dedicata
Ascoltami luna
O mani
Non sentiamoci infelici
Una conchiglia di sogni
Senza titolo
A piene mani
Preghiera alla poesia
Ti canto il silenzio
In un sorriso
Semplicemente così
Allo sguardo
Indietro nel tempo
Alla vecchia madre
Dove sei sorriso
E noi
A volte
Il tuo sguardo
Aspetto la sera
Ancora
La mia attesa
Occhi di pioggia
Perchè
All'ombra del silenzio
Stringimi passato
Amarti
E domani?
Il senso della vita
Paese!
Lungo i viali
L'infinito
Ascolto la notte
Mi vivrai
Porgerti ancora
Dal silenzio della vita
Anima mia
Cuore solitario
Vorrei
Tristezza
Vuci strondicata
Ascoltami
Senza speranza
Potrei contare a te le stelle
La mia voce cade
Il tuo sorriso
Ode alla felicità
La voce del mare
Ti dirò della mia sera
A passi lenti
E anche la montagna
Cercami
Sguardi
I poeti muoiono al mare
Scolpisco solo parole
Non ho bisogno!
Le onde
Solo così
I silenzi
Polvere di cielo
Per il proprio compleanno
Come un lupo
Le rose
Il canto delle madri
Remember when
Mendicante di sogni
Ed è sera
Sentieri di pietra
Poesia
Felicità
Poesia fra ghirigori di primavera
Ore vuote
I sogni
Mi cammini accanto
Mio nonno!
Tienimi stretta amica mia
Una briciola di luna sulla sera
Un sorriso
Mia tenera Poesia
Collane di foglie fatte dal vento
E mi domandi ancora
Notte di memoria
E domani
Solo a metà
Questi occhi
A te goccia di poesia!
L'albero di Natale
Affettuoso Natale
Goccia di sole
Solo una preghiera
Stella di Natale
Un cuore soldato
Non sanno più gli occhi tuoi
Povero poeta!
E' notte!
Aspettando Natale
Lembi di pelle
Goccia di fragola
Fino a sera
Mannaja a luntananza
Sorrisi che non fanno più rumore
Il cielo di cartone
Null'altro
Piove!
Amo i passi del vento
Portami la luce
Morire di solitudine
Il canto della pioggia
Ancora
Allungando lo sguardo
L e parole
Quando le stelle non hanno niente da dire
Sulla fredda terra
Notti
Sorriso
Una sera d'autunno
Domani
L'anima di un sogno
'na lacrima di luna
Non sempre l'autunno scuote malinconia
Come un volo di rondini
Ascolta
Verso un tramonto d'autunno
Ti amo a modo mio
Nudo silenzio
Imperioso silenzio
Un angolo di pace
PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI (preghiera per la mia terra)
Nudità marina
Le mani
Rosa d'autunno
Fischi d'autunno!
Non è limpida l'acqua
E si ama ancora
Per dimenticare
E poi
Come timida ombra
Come foglia sempreverde
Ricordi presi dallo stagno
Con occhi delusi
Sul breviario della mia terra
Il cuore della terra
Dove cercarti... per un po ferirmi?
Incantesimo di pace fra virgulti di rovi
Quando i ricordi si fanno respiro
Il bacio
Strappami il cuore
Vorrei che fosse vento
Il seme dell'allegrezza
L'ultima nota
Quando il tempo condanna
Dirigere un sogno
Pensiero
La mia terra
Corona di spine
L'apostrofo di un giorno
Un solo perdono: il mio
Quando si trova un sorriso
Soldato
Se mai lasciassero vita
L'attesa
Incompresa
Un perché mai dimenticato
Amando senza inganni
Come un vento
Attacco all'albero l'ultimo regalo
Veritas
Spezzando un sogno
Vorrei dipingere sorrisi
Per dimenticare
Poeta... difendimi
La mia favola
Dimenticando passato
Musa dei miei occhi
Fredda la notte
Vorrei
L'attesa
Il mio sole
Odio e amore
Stringo libertà
Sogni spenti
Donna
La mia notte
Luna
Senza titolo
Adozione a distanza
Paese, solo per te
Preghiera
Strappati alla vita
Ali di poesia
Ad alda merini
Il coraggio e la forza
Satira
L'artista
Sociale
Sara’ un angelo
Non voglio più andare a scuola
Ho nascosto la carezza dell’ultimo figlio
Un rosario
Maschere dipinte e rifatte
Foglie di Beslan
Ieri, oggi, domani per sempre
La stagione dei ricordi
25 novembre
Regalare vita
Spirituali
Preghiera
A Wojtila
Al calvario
Polsi
E' sera
Uomini
Sono solo un uomo
Come un matador
Vacanze
Certe sere
Il mare sempre negli occhi
Estate

Premio Scrivere 2012
Ubriacarsi di poesia Jim Morrison (La notte è un pozzo nero dove intingo inchiostro per le mie poesie)
Premio Scrivere 2011
Prima che sia troppo tardi Tema libero


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