Caterina Zappia

Mi vivi nei raggi dei pensieri, padre.
Ancora la morte ha il mio pensiero
e si attorciglia intorno alla gola
quasi a soffocarmi di dolore.
Pensarti: ammanto ogni piccola ginestra
perdutamente del tuo sorriso.
Quello più caro a me d’ogni……leggi…

Ritorno nel nido dei giochi
nell’acqua dei rivoli antichi
custodi di giorni imprecisi
di occhi plasmati sui voli.

Il vento m' illumina il gioco
e torna sul nido di foglie
sui campi il fiato odoroso
di ginestre d’oro e narcisi.

Respiro il……leggi…

Di questo silenzio sono pieni i miei occhi.

Di questa ombra è pieno il mio giorno.

Tutto si dissangua in un pensiero
e si disserra in due solchi per possederti.
Di questo, è consapevole il mio cielo
che si desta senza tanti rumori……leggi…

In spazi aperti
in cui non riconosco più il tempo.
Queste membra biascicano le sere
per le rive dei gaudenti lidi
trattenendo nella gola poche gocce.
Mio tenero cibo
che grazia di saperti passero
sulle bocche tornite come il bronzo
dove……leggi…

Ritorna un doganiere stanco.
Il vento è un sussurro d’uva bianca,
sgranella il tempo fisso sul petto
e lo vola al centro dello sfondo.
Quì, è una stilla diamantina.
L'espressione di un viaggio d’emozioni.
Suoni e colori……leggi…

Vorrei il tuo sguardo
su questo ruscello di occhi.
Il sangue: la stessa definizione che hai dato al vento.

Rosso come il bisturi di un 'alba.
Il colore che prediligono le farfalle,
quelle vere, quelle che allontanano le sere
e s’addormentano……leggi…

Ascoltami respiro
tu che definisci i contorni
spogliamolo assieme questo grigio cielo
aspettando ancora un'altra notte.
Vaghiamo nel fiato bambina
con corazze di ginestre danzanti
e la paura sembra avvilirci inutilmente,
riprendiamo la corsa,……leggi…

Nel limpido sussurro del mare
si posa la sera
testimone è il suono acuto di tamburi,
onde corrono su e giù al ritmo andaluso
e mani fusi dentro lembi salati
scrivono madidi sospiri
dimenticati sono i nostri sguardi.
Il mare, la sua……leggi…

La notte abbandona aspri sorrisi
sulle falde spugnose del cielo
e gli echi delle foglie lasciate libere
supplicano timorose la fine.
Scoprirà nude ginestre, il domani.
Arroventate mani si dimenano
come in un ospizio di ossa bramose
di……leggi…

E’ nira ‘sta vuccata ‘i sira
a malappena trasi ‘nu filu d’aria
’nta ’sta giungla di silenziu
sulu lu ventu pari ca mi chijama.

E’ propriu amara ‘sta vuccata ‘i sira
chjiu amara di li erbi amari
ndùri l’occhji intra a ‘nu specchjiu
a undi pe’……leggi…

A volte quando le stelle cantano ninne nanne
Dimentico chi sono
Entro in uno spazio ebbro di luna bianca
E mi addormento tenendo le mani
Come se volessi pregare qualcosa, ma non riesco a capire.
Allora si leva una mano così grande nel mio……leggi…

siamo diversi noi, siamo diversi
fingiamo noi stessi negli eventi
lasciando che la vita ci reclama
siamo diversi noi, siamo diversi
scopriamo le stesse ombre dei rami
offrendo a Dio ciò che noi abbiamo
ma lo stesso siamo diversi
le mani……leggi…

Il mare vive gli occhi.
Raccontano branchie di passioni,
ed è la sera a dirmi di restare
a fare la rondine.
Il mare vive gli occhi.
I solchi di una vela rammentano
giorni esclusi,
ed è una primavera la brezza
mi canta il suo……leggi…

Fitta, in un crepuscolo d’emozioni,
cade la pioggia.
Bisogna osservare gli alberi
in quanti modi si destano a riceverla
e indugiare dietro gli antichi tratturi
nel profumo di un plauso quasi umano.
Luci e ombre nell’aia sepolta.
Affonda la……leggi…